venerdì 31 dicembre 2010

UN ANNO SE NE VA ED UN NUOVO ARRIVA....

Un anno nuovo sta per arrivare, auguro a tutti ma proprio tutti tanta vita e gioia, la gioia di incontrare un piccolo sguardo pieno di amore e di speranza, come quello di tutti i bambini e bambine di questo grande paese. Buon 2011!



giovedì 23 dicembre 2010

MERCOLEDI’ 22 DICEMBRE: UNA GIORNATA SPECIALE

Questa mattina abbiamo avuto l’ultima delle riunioni di presentazione nei vari ospedali per  dare loro i nostri risultati , le nostre raccomandazioni e suggerimenti.
Questo meeting e’ stato in assoluto il piu’ incredibile. Primo e’ iniziato in orario , puntualissimi, e poi i partecipanti erano veramente tanti.  Beh come chiusura del cerchio e’ stato molto positivo.
Ma cio’ che ha reso la giornata davvero speciale e’ stato...........adesso vi racconto una bella storia:
La mia esperienza qui negli ospedali mi ha dato delle gran scosse, chiamiamole cosi, ma in assoluto l’ospedale dove sono stata piu’ emotivamente coinvolta e’ l’ospedale dei bambini, dove c’e’ il centro dedicato a curare e salvare i piccoli da stati gravi di malnutrizione e il centro di riabilitazione. In questo reparto oltre a monitorare costantemente lo sviluppo dei bambini hanno in cura 55 orfani che  sono affidati a familiari, prevalentemente le nonne, le zie, o chiunque possa accudire questi bambini rimasti senza mamma e molti di loro sono stati salvati nel centro di malnutrizione.
In questo centro di riabilitazione oltre a controllare lo stato fisico, provvedono ad impartire lezioni per una educazione alimentare e quando possibile vengono consegnate razioni di latte in polvere e quanto puo’ supportare a nutrirli. La loro eta’ varia dai 3 mesi ai due anni. Gli orfani attualmente registrati e in cura sono 55.
Durante una delle nostre visite, Agatha, la responsabile ci ha chiesto se potevamo aiutarli.
Percio’ con Stephanie abbiamo deciso di proporre ai nostri colleghi degli uffici di Monaco e di Verona di fare una raccolta.
La raccolta e’ andata molto bene, ci ha permesso di acquistare un quantitativo  considerevole di latte in polvere, olio, zucchero, riso, e tantissimi Pampers.

Arrivo dei Pampers in ospedale

Martedi' pomeriggi sono stati consegnati i Pampers e anche gli altri prodotti.
















Sempre martedi' hanno iniziato la preparazione delle porzioni di latte in polvere, mescolato con olio e zucchero, e suddiviso in sacchetti.



Latte, olio,zucchero, riso, nuts.

Questo e' tutto cio' che siamo riuscite ad acquistare













Sempre martedi' inizia la preparazione delle porzioni di latte in polvere, mescolato con olio e zucchero, e suddiviso in sacchetti.








Vengono riempiti i sacchetti

E questo e' il risultato:


I sacchetti sono  pronti.

Ritorniamo ad oggi, mercoledi', nel pomeriggio e’ avvenuta la consegna ed e’ stato un vero delirio.
Siamo arrivate al centro e la confusione era molta.
La giornata era particolare, oggi hanno organizzato un Christmas party per tutti i bambini che hanno in cura . Percio’ all’inizio c’e stato il pranzo non vi dico la bolgia per poter avere il maggior quantitativo di cibo, mentre  osservavo  la scena mi e’ tornato in mente il racconto dell’assalto ai forni raccontato nei Promessi Sposi. Chissa’ perche’ di tutti i libri che ho letto mi e’ venuta in mente  proprio quella parte , sara’ forse che mi ha talmente sfiancata ai suoi tempi,  che mi ha segnata a vita?  Scherzi a parte, finalmente dopo circa tre ore di vero caos e bolgia, tutte sono state rifocillate.
Agatha ha chiamato a raccolta solo il gruppo dei bambini orfani e abbiamo inziato a consegnare un pacco con dentro zucchero, latte in polvere, due pacchi di Pampers per bimbo. C’erano anche un sacco di gemellini e gemelline. Una miriade di bambini piu’ o meno grandi.
Grazie di cuore a tutti i colleghi e colleghe che hanno reso possibile e speciale questa giornata.
All'interno del centro, Agatha sta spiegando come avverra' la consegna


All'interno del centro, Agatha sta spiegando come avverra' la consegna

All'interno del centro, Agatha sta spiegando come avverra' la consegna


Grazie di cuore a tutti i colleghi e colleghe che hanno reso possibile e speciale questa giornata.
(La mia idea dello striscione non e' male). 

Lo striscione e' stato realizzato da un pittore di strada

 

mercoledì 22 dicembre 2010

MARTEDI’ 21 DICEMBRE

Primo giorno di inverno mi dice il calendario, mah qui e’ sempre lo stesso caldo. Devo tenere fede a cio’ che midice il calendario.
Ragazzi che giornata oggi.
Questa mattina prima riunione in uno degli ospedali per presentare i risultati del nostro lavoro ed esercizio. Inizio previsto riunione ore 10.00, inizio reale riunione? Ore 11.20 e non possiamo  lamentarci perche’ e’ successo di peggio.
Poi alle 12.30 preso al volo un taxi per trasferirci negli uffici centrali del distretto di Kumasi dove alle 14.00 terremo la nostra presentazione piu’ importante. Davanti a tutti i direttori e amministratori chiuderemo ufficialmente il nostro progetto qui a Kumasi .
E’ stato un lavoro tosto preparare queste 22 slides. Qui c’e’ di mezzo la parte’ piu’ politica, e non sempre riesci a capire fin dove puoi spingerti.
La nostra supervisor ieri, in mezzo ad un infinito numero di scatoloni che tentavamo di spostare da una parte all’altra di un magazzino, dove ci ha dato appuntamento per rivedere e correggere la presentazione, alcuni suggerimenti ed integrazioni, il tutto mentre parlava con altre persone e rispondeva al telefono, sicuramente  e’ una persona very multi tasking.
 In ogni caso mentre ero in taxi e’ squillato il cellulare, ho chiesto all’autista di abbassareil volume della radio, che tengono sempre a volume pazzesco. E sorpresa delle sorprese...tutti i miei colleghi mi hanno chiamata per salutarmi e farmi, anzi farci gli auguri.  Che bello sentirli, persino il capo e’ arrivato.
Questa e’ una delle cose che mi fanno sentire tanto bene, e sento tanto l’affetto dei  miei colleghi,  affetto che nell’ambiente di lavoro non e’ cosi’ scontato, anzi.
Sono persone speciali queste, non si trovano ovunque. Mi mancano.
Bene alle due la riunione non e’ iniziata, ma alle tre. Ma e’ iniziata, mancavano solo i rappresentanti di un ospedale,  solo 1 ospedale su 5. Devo dire che e’stato un ottimo risultato.
La presentazione e‘ andata bene o quanto meno questo e’ cio’ che  ci hanno detto.
Il colpo di scena comunque e’ stato mostrare a loro le foto che avevamo scattato quando siamo andate a pulire e riorganizzare il magazzino. E’ stato un vero "coupe du teatre" ( spero si scriva cosi’).
Il direttore supremo e’ rimasto senza parole, anzi no,  ha iniziato a dire a tutti che noi due semplici ladies avevamo fatto tutto quel lavoro senza troppi problemi e senza chiedere niente in cambio.
"Clean and tidy" queste devono essere le parole d’ordine per il 2011 per tutti loro...non male.
Il responsabile del magazzino in questione ha iniziato a blaterare un sacco di scuse e contro scuse, ma l’evidenza dei fatti e’ innegabile.  


Foto di gruppo di tutti i partecipanti dopo la riunione



da sinistra: Jennifer, Stephanie, Medical Director and Superintendent, me, la nosra Supervisor.

Mi spiace lasciare Kumasi. Finalmente avevo iniziato a riconoscere le persone cioe’ capire chi era chi e cosa faceva e in quale ospedale, inoltre avevo iniziato a ricordare i nomi delle persone (i primi tempi sono stati un incubo) e poi come capita sempre, con alcuni inizi a relazionarti e stabilisci un contatto che va al di la' dell'aspetto professionale.

giovedì 16 dicembre 2010

QUALCHE FOTO DELLA GITA AL MOLE NATIONAL PARK

Ecco qui alcune foto grazie al contributo del nostro speciale fotografo Marcus.



L'ingresso al parco
 Inizia la nostra ricerca nel parco, non sono elefanti pero'.......









Le ragazze con la guardia del parco







La vista sul parco dall'hotel, al tramonto

 Le capanne, la vita, i villaggi on the road......




mercoledì 15 dicembre 2010

13 dicembre: Santa Lucia

Sono partita domenica pomeriggio per Accra, domani, lunedi’,  devo andare a vedere degli appartamenti  Dove staremo i prossimi 3 mesi, Stephanie ed io, mentre Michelle e Nela rimangono a Kumasi.
Sono arrivata ad Accra mentre si scatenava un violento acquazzone, non ero preparata, ho lasciato Kumasi con un caldo pazzesco ed ero vestita molto leggera, sandali e pantaloni ed una canotta.
Quindi mi sono detta e adesso che faccio? Per fortuna che dovrebbe essere inziata la stagione secca.
Ed invece, incredibile ma vero,  c’erano 3 incaricati della compagnia aerea che ci aspettavano con degli ombrelli grandi e ognuno di noi e’ stato scortato dall’interno dell’aereo fino all’interno del bus. Devo dire che non mi era mai capitato. Senon e' servizio al cliente questo. Complimenti.
All’uscita dell’aereporto prendo un taxi dopo le solite discussioni per il prezzo con i taxisti, perche’ se ne approfittano solo perche’ sei obruni. Peccato che non sanno che prendiamo taxi tutti i giorni piu’ di uno e che abbiamo imparato bene che la cifra proposta e' sempre piu' alta di quella giusta. 
Alla fine trovo il taxista che mi chiede la cifra corretta e mi dirigo verso l’albergo dove ho prenotato una stanza per la notte.
Arrivo in questo posto purtroppo al buio, non si vede nulla e l’ultimo pezzo di strada per arrivarci e’ buio e fuori dalle strade principale. Mi prende un attimo di ansia, ma per fortuna vedo l’insegna dell’hotel e mi trnaquillizzo.
Arrivo in questo hotel che si trova direttamente difronte all'oceano. Il rumore delle onde e’ molto forte, peccato che non riesco a vedere nulla.
 Il caldo e’ l’umidita’ sono  peggiori che a Kumasi, questo purtroppo me lo avevano anticipato.
Vado nella mia camera e penso che  l’indomani e’ Santa Lucia, sono in questo posto di fronte all’oceano la notte di Santa Lucia, non male. Sicuramente diverso.
L’indomani  mi alzo verso le sette e appena fuori dalla stanza mi dirigo verso la spiaggia. L’oceano e’ imponente,  la spiaggia e’ grande e lunga. L’hotel si trova un po’ piu’ in alto e la vista e’ mozzafiato, si vede la baia molto grande e noto che ci sono un sacco di uomini che corrono, fanno jogging sulla spiaggia. Ad un certo punto arriva anche una donna ma con un certo affanno.
Pero’ che strano pensare che  anche qui ci sono i patiti del  fitness,  non calza molto con quello che ho visto fino ad ora. E’ comunque una bella immagine.
Parto presto perche’  ho diversi appuntamenti  in varie zone della citta’
Sono fortunata tutti gli appuntamenti sono puntuali, cosa incredibile qui.
Arrivo in uno dei residence dove affittano degli appartamenti, e la donna che mi riceve mi chiede da dove vengo, le rispondo Italia! In quel momento esce un uomo da un ufficio ed inizia a parlarmi in italiano! Uahoo  che gioia, posso parlare nella mia lingua! Vitto  e’ il manager del residence, e’ di  Napoli.
Mi fa vedere, mi spiega, ci raccontiamo un po’...... oh che meraviglia per le mie orecchie e per il mio povero neurone stanco morto.
Verso le 12 circa ho finito e decido di andare ad incontrare la collega Louisa che lavora negli uffici GSK di Accra.
Louisa e’ stata molto molto preziosa e gentile, mi ha  aiutato a trovare una agenzia per gli appartamenti e mi ha dato un sacco di suggerimenti  pratici anche prima della partenza.
L’edificio dove si trovano gli uffici e’ molto bello, sulla via principale che dal centro porta verso l’aereoporto. Gli uffici si trovano  al 5 piano e sono  molto belli grandi e luminosi. Rimango veramente colpita. Ma la cosa piu’ bella e’ stata  l’accoglienza che tutti mi hanno riservato.
 Louisa per prima, una bella ragazza, vestita molto elegante. Poi sono stata ricevuta dai vari direttori e mi hanno chiesto un sacco di informazioni. Purtroppo  il mio look molto casual,  non era assolutamente paragonabile all’eleganza, e mi sono sentita un po’ a disagio.
Ma al di la’ di questo,  il calore e l’affetto riservatomi mi hanno veramente impressionata..
Ed e’ anche molto rassicurante sapere  che per qualsiasi cosa puoi contare su questi colleghi, e questa struttura, nonche’  la possibilita’ di avere finalmente  un vero ufficio attrezzato dove poterci recare per qualsiasi necessita’, tutte le volte che vogliamo.
Inoltre abbiamo gia’ ricevuto due inviti per uscire insieme ai colleghi quando saremo ad Accra.
Prima di andare in aereoporto per tornare a Kumasi, Louisa mi ha consegnato dei biglietti di auguri per tutte e quattro noi.  
Che bello, almeno una Christmas card quest’anno!
Saluto a mi dirigo verso l’aereoporto con un taxi, li caldo e’ tosto e anche l’umidita’. Kumasi al confronto pensa, e’ fresca.
Ma perche’ non ci sono Ong  che operano in Alaska?
Buona Santa Lucia a tutti.                       














mercoledì 8 dicembre 2010

GITA AL MOLE NATIONAL PARK

Un parco enorme  che si estende per un infinito numero di chilometri quadrati, quasi 5.000 km, dove vivono uno numero  consistente di elefanti, mammiferi vari, scimmie, erbivori , facoceri e uccelli.  Si trova a nord/ovest del paese.  Dalle descrizioni  della guida una meraviglia. Difatti il parco e’ molto bello ed inifinito, il lodge o motel,  si trova su di un promontorio da dove si gode di una meravigliosa vista. Non e’ facile arrivarci, gli ultimi  85 km sono  di una strada sterrata piena di buche e solo con un bravo autista e una macchina tipo fuoristrada, si puo’ affrontare.
Bene siamo arrivati dopo circa 6 ore di viaggio da Kumasi,  pieni di entusiasmo e aspettative  e curiosita’. Ma, c’e’ sempre un ma, di elefanti nemmeno l’ombra. Purtroppo siamo arrivati tardi o meglio siamo arrivati nel periodo sbagliato, gli elefanti tutti maschi se ne sono andati . Hanno lasciato la zona del parco visitabile per raggiungere le lro femmine, la natura chiama, che si trovano molto all’interno. Il primo tentativo lo abbiamo fatto la mattina presto, partenza alle 6.30,  accompagnati da una guida che ci  ha fatto camminare per circa 4 ore,  abbiamo visto molte orme di elefanti,  altri  animali, ma nessun elefante.
Il  secondo tentativo nel primo pomeriggio dello stesso giorno, questa volta con la auto  e sempre accompagnati da una guida del parco, abbiamo percorso dove possibile  il parco per circa 2 ore ma di nuovo nessun elefante.
Mentre ero in auto pensavo a quanto assurdo fosse essere li’, alla ricerca di elefanti come se fossimo in uno zoo. In realta’ gli elefanti vanno e vengono quanto piu’ gli aggrada. In fondo sono a casa loro. Siamo noi umani ad essere di troppo.. E tutti i turisti arrivati prima di noi con noi e dopo di noi, dovranno comunque cuccarsi il tour a piedi o in auto. Ma sara’ inutile perche’ gli elefanti torneranno di certo ma non prima di due mesi, o quando lo deicderanno loro.
Mi domando se tutto questo viaggiare da un capo all’altro del mondo alla ricerca di immagini ed emozioni  abbia veramente senso. Sto decisamente  invecchiando ahime’....
Lasciato il parco, sabato in tarda mattinata ci siamo diretti verso la citta’ di TAMALE. Dove siamo rimasti per una visita veloce.
Domenica siamo partiti la mattina per rientrare a Kumasi.
Il viaggio a Nord del paese come dice una delle guide vale la pena solo per vedere il drastico cambiamento di paesaggio e di vita, ed e’ proprio vero.
La cosa piu’ incredibile nel lungo viaggio di ritorno e’ stata la possibilita’ di vedere questi agglomerati piu’ o meno piccoli, fatti di capanne di fango e con il tetto di paglia. All’inizio pensavo fosse una sorta di testimonianza folcloristica  di un passato remoto, ed invece mi sono resa conto che sono reali e che ci vivono ancora esattamente come ci vivevano 1000 o 2000 annifa. Incontri ancora le donne che portano sulle loro teste pesanti contenitori di acqua o legna. Non mi sembrava reale. Una strada  diciamo moderna che collega il nord ed il sud del paese, auto, pullman, moto, bicilcette, cellulari, e poi le capanne, esattamente uguali a sempre. Senza luce,  senza acqua. Sul ciglio della strada incontri donne e bambini che trasportano sulla loro testa di tutto, dall’acqua alla legna. Quello del trasporto sulla testa e’ ancora molto diffuso. Camminano camminano chissa’ per quanto. A volte hann i loro picocli  dentro le fascie sulla schiena. Quanta fatica.
In alcuni villaggi le capanne sono state sostituite o affiancate da orribili costruzioni di mattoni con il tetto di alluminio che stridono terribilmente, ma almeno spero siano un po' piu' confortevoli. Almeno quando piove non si distrugge tutto. 
Ma soprattutto come fanno a convivere le capanne di fango con il cellulare? Questa e’ la domanda a cui non riesco a dare risposta.
Come  puo’ vivere e convivere in una societa’  la capanna di fango e il cellulare senza  aver avuto un Storia fatta  di passaggi, di traumi, di periodi oscuri e di periodi illuminati ma che ci hanno permesso un lento ma continuo progresso. (progresso siamo sicuri?) Come fai a parlare di etica, di parita' di diritti, di prevenzione, se non sei ancora uscito dalle capanne? Se la luce e l’acqua sono  cosi’ poco disponibili? Oppure esci dalle capanne, ma solo  per salire in una auto 4x4 extrapotente, con un cellulare? Boh saro’ proprio de coccio ma non riesco a capirlo. Si’ si’,  sono tutte elucubrazioni mentali. 


Un vuoto

GIOVEDI’ 2/12
Oggi sono tornata all’ospedale delle mamme e dei bimbi, dove c’e il reparto di malnutrizione.
La prima cosa che ho fatto e’ andare a controllare il lettino dove due settimane fa avevo trovato il piccolo in condizioni difficili, con la pelle squamata.
Il lettino ero occupato da un altro bimbo, allora ho chiesto all’infermiera sue notizie, mi ha risposto che non e’ stato posisbile salvarlo. Era in condizioni di malnutrizione troppo gravi. Sono rimasta per un attimo inebetita, poi  le ho richiesto, magari ho capito male, ma purtroppo avevo capito...”passed away”. Ecco in quel momento ho rivisto i suoi occhi stanchi e il suo corpo martoriato, non sono piu’ riuscita a dire nulla. Ho finito il mio lavoro e me ne sono andata. Non mi sono rimaste parole  da dire. Mi sono sentita stanca e sconfitta.  Qunado muore un bambino non sono solo i genitori a perderlo ma e’ tutta l’umanita’ che perde qualcosa di prezioso.

mercoledì 1 dicembre 2010

MERCOLEDI' 1 DICEMBRE

Oggi e’ il primo di Dicembre, un altro mese e’ passato.
Sono stata tutto il giorno in uno degli ospedali, quello messo peggio perche’ sono delle baracche messe insieme in una zona molto popolosa. Questo ospedale sta ancora aspettando dopo vari anni la sua sede definitiva in un palazzo che per il momento non e’ ancora stato costruito, promesse promesse, ma per il momento nulla. Quindi coloro che ci lavorano, sono degli eroi e delle eroine, perche’  lavorano in condizioni pazzesche, e vi garantisco ci sono tante, ma tante di quelle persone ogni giorno che arrivano.
Oggi mentre ero in una delle unita’ ho preso  uno dei libricini che consegnano ad ogni nuovo nato o nata. E’ fatto molto bene ci sono registrati tutti i dati e le vaccinazioni, come allattare, nutrire, le condizioni igieniche da seguire,  i consigli da seguire per evitare malaria e gastrointerite e tante altre informazioni che  vengono registrate tutte le volte che si fa  un controllo..

Ma nonostante il lavoro massivo che viene fatto la malaria e’ ancora al primo posto per la mortalita’ infantile. Sono pecentuali impressionanti, e vi garantisco che ne vedo  spesso di  bimbi nei lettini dei  vari reparti con la flebo attaccata che stanno combattendo questa maledetta malaria.  Spero veramente che quanto prima sia disponibile un vaccino e che sia disponibile per tutti.
 Sono convinta che questa sia una delle regioni meglio organizzate dal punto di vista dell’assistenza ospedaliera. Ah proposito hanno pubblicato i dati della campagna di vaccinazioni del morbillo ed hanno raggiunto il target del 100%!!!! Cio’ significa che tutti i bimbi dai 9 mesi ai 5 anni sono stati vaccinati. Evviva.




Ritornando all’ospedale  di oggi, c’e un signore anziano (dare una eta' e' sempre molto difficile) che vende pensate un po’  le boccette di vetro ed altri contenitori, reciclati. Li lava (non chiedetemi come),  poi li asciuga e li dispone in modo accurato su di  un banchetto improvvisato, per le persone che presumo ne hanno bisogno.  Mi fa una tenerezza, credo viva li’, oggi pomeriggio ho visto che si stava preparando una specie di letto improvvisato su delle panchine, che qui per fortuna non sono state divise.