sabato 28 maggio 2011

Martedi' 3 Maggio

E’ un mese che sono tornata a casa, ma non mi sembra possibile….già u mese, sono volate queste gironate piene di gioia di emozione ma anche di tristezza. 
Sono ancora piena di cose da fare e di persone da incontrare e salutare ma con calma farò tutto, l’ansia è sempre pronta a saltarmi addosso ma cerco di tenermi ad una certa distanza.
Mi sento di aver vissuto  una vita piena e questa è una granbella sensazione. Cercherò di preservarla e di trattarla con cura.
In questo mese è ancata una persona, una persona anziana,  malata ma che ancora lavorava nel suo orto e giardino con la stessa serietà con la quale aveva lavorato per tutta la sua vita, a egola d’arte. Questo esempio di vita a regola d’arte volgio che rimanga in me per come affrotnerò la mia vita e le  miei relazioni.
Come passa veloce questo tempo.

venerdì 15 aprile 2011

Oggi ....un altro ospedale

Oggi…… un altro ospedale.
Ho passato tutto il giorno al pronto soccorso dell’ospedale della mia città, mio fratello non sta bene e quindi dopo una serie di concitate situazioni ho deciso di portarlo seguendo anche il consiglio dei medici di portarlo in ospedale al rponto soccorso.
Nelle ore che sono rimasta con lui ad attendere, ho ripensato e rivisto tutti gli ospedali dove ho passato gli ultimi 6 mesi, e inevitabilmente il mio pensiero era là.
Oggi ero una paziente e non ero una consulente ma il punto di osservazione non è poi molto diverso. I locali sono più puliti, la temperatura è più sopportabile, gli armadietti dove vengono tenuti i farmaci e tutti i materiali di consumo ( guanti e tc etc) sono in ottime condizioni ed in ordine, ma l’attesa estenuante ed il senso di fatica e frustrazione sui visi sofferenti dei pazienti e dei loro familiari è proprio la stessa.
Ripensavo ai visi stanchi e sofferenti degli ospedali dove ho trascorso i miei ultimi 6 mesi e sono gli stessi che ho visto oggi qui.
Ed è molto triste pensare che qui a Verona, in una città dove una volta questo ospedale era un centro di eccellenza e dove ora vedo solo pochi medici e infermieri stanchi e stressati per la grande quantità di lavoro che devono gestire.
Un ospedale che accoglieva in passato circa 1200 persone ed oggi non so nemmeno se riesce a gestirne la metà, nono stante ci siano molte piu’ richieste di 30 anni fa, ci sono reparti vuoti, e non perche’ non perfettamente funzionanti, ma perché non ci sono risorse sufficienti  per poterli far funzionare.
Poi alla fine di questa lunga giornata trascorsa al pronto soccorso mi sono recata nell’altro ospedale della citta’ dove hanno appena inaugurato un nuovo polo, un nuovo edificio, cercavo uno specialista che non ho trovato perche’ ormai era troppo tardi. Sono rimasta impressionata dall’imponenza della hall e dall’opulenza che trasmette, e la tristezza cresceva dentro di me. Perche’ sprecare tutti questi soldi per costruire una cattedrale cosi’ sfarzosa quando poi non si hanno i soldi necessari per assumere e pagare stipendi a medici ed infermieri  che possano rendere l’assitenza al malato non umiliante, ma un diritto di  uno stato sociale che questo paese aveva costruito negli anni almeno in alcune regioni e che oggi stanno smantellando? 
La mia non è ancora rabbia ma è tristezza. La rabbia per il momento l’ho lasciata  tutta in Africa.

mercoledì 13 aprile 2011

Domenica 10 Aprile

E’ passata una settimana la mia prima settimana a casa, ed è stata una festa continua ritrovare lepersone più care, rivedere la mia città, i miei luoghi, le mie faccie.
Il clima è mite e primaverile le colline sono tutte fiorite  e le giornate piene di sole, ma luminose e fresche.
Oggi ho passato una giornata bellissima sul lago di Garda circondata da tanti amici carissimi che mi hanno accolta e abbracciata.
Quanto affetto, sono ancora cosi’ piena di gioio e di amore che mi manca il fiato.
Ci sono molte cose da fare e sistemare, valanghe di lavatrici e cose da stirare,  ma cerco di prendermela con calma e di assaporare tutto l’affetto e la gioa che sento intorno a me.
Sono andata in ufficio a riabbracciare tutti i colleghi e le colleghe e quante novità e cambiamenti ma sono sicura che starò bene.
Non riesco a descriverla, ma ogni giorno e’ una continua emozione.
Ci vorrà del tempo per rivedere tutti  e questo momento magico non finirà tanto in fretta.

domenica 10 aprile 2011

IL RITORNO …LA FELICITA’

 Sono arrivata a Verona, atterrata puntuale, appena ho messo il piede giu’ dalle scalette ed ho camminato verso il pullman che mi portava all’interno dell’aereoporto le lacrime hanno inziato a scendere. Sono arrivata ed ho atteso le valigie e le lacrime e l’emozione saliva, ho raccolto le valigie e mi sono diretta verso l’uscita le porte si sono aperte ed ho visto tutte le mie facce, le faccie dei miei affetti , mamma, fratello, amiche ed amici, colleghe e colleghi tutti erano lì ad aspettarmi .
abbracci


Come un fiume in piena  non riuscivo a smettere e tutto l’affetto e la gioia mi ha travolto e i baci e gli abbracci non finivano.
Un’emozione che ancora oggi a distanza di una settima è difficle da contenere.
Sono venuti tutti ad accogliermi con fiori e regali, la mia gioia ed emozione è ancora piena.

parte del comitato di accoglienza
E’ persino arrivato il mio capo!
Dopo un pò è arrivato anche il mio amcio Paolo, che pur impegnato sul lavoro è riuscito a staccare per il tempo di venire a salutarmi.
Sfinita ma felice, felice di essere a casa. La strada verso casa, la mia città, la giornata piena di sole, primaverile, limpida. Grazie grazie a tutti per avermi accolto così ed un grazie speciale  alla fotografa!

venerdì 1 aprile 2011

MANCA POCO

Sono in aereoporto in un internet cafe', ebbene si' tra due ore si parte ed inizio il rientro a casa.
Non vedo l'ora, certo mi spiace per alcune persone belle che ho incontrato qui. Non sono ancora in condizioni di capire tutto e mi sembra impossibile di essere di ritorno.
Appena arrivo a Roma, cerco un bar e mi faccio un cappuccino e briosce o forse due o forse tre, chissa'. Poi staro' malissimo? Pazienza.
Ci vediamo presto Verona..........

la cena dei saluti con i colleghi di Accra

Purtroppo le foto non sono un granche' ma la cena e' stata molto bella e molto affettuosa.



e pure un regalo 

ultimi saluti e ultime commissioni

Ultima giornata, ultimi saluti, ultimi acquisti.

La mia brava sarta. Mi ha preparato pantaloni e vestito.
Una persona dolcissima












Con Eric, the best

La mia collega ed amica, la migliore che potessi trovare

Collega ed amica carisisma il mio angelo custode 2




Il mio dolce angelo di Kumasi

ultima notte

Sto guardando ed ascoltando l’oceano di fronte a me.  Il rumore delle onde continuo mi ha fatto compagnia durante questi ltimi mesi. Cerco di farne tesoro e di chiuderlo dentro di me perche’ possa continuare a farmi compagnia. Questa casa e' sicuramente e' una delle piu' belle location che potessi avere.
La spiaggia difronte a casa

TRENTUNO MARZO

Che dire di questa giornata? Purtroppo una giornata persa, mi sono alzata tardi, non mi reggevo,  ho passato un’altra brutta notte e questa mattina non riuscivo ad alzarmi, mi sento in apnea, respiro a fatica,  ma sembra che il peggio sia passato.
Quindi tutto il mio bel programma di oggi e’ saltato. Sto solo cercando di trovare le forze per andare alla DHL a spedire il mio scatolone di libri, dizionari etc, etc.
La mia ultima settimana in Ghana e’ stata proprio un disastro, purtroppo,  questo stato di malessere generale mi ha messo fuori uso.
Da un paio di giorni  c’e’ un piccolo andirivieni di persone che portano dei doni, dei regali per ringraziarci. Vegono dagli ospedali dove abbiamo lavorato, ci portano un segno di affetto e gratitudine. E’ commovente. 
Leggendo la versione finale del report e tutti gli allegati che abbiamo inserito  mi sembra che alla fine anche qui ad Acra siamo riuscite a fare un lavoro discreto. Spero tanto che qui, con tutti i file excels che ho preparato e distribuito rimanga qualcosa. Me lo auguro di cuore.
Cosa provo? Non lo so.  Sono travolta, overwhelmed , si in inglese rende meglio. Sono contenta idi tornare a casa, ma nello stesso mi rendo conto che una parte di me rimarra’ qui, nonostante tutte le difficolta’ e fatiche. Questi ultimi mesi poi qui ad Accra mi hanno  permesso di conoscere ed  allacciare delle amicizie con alcuni colleghe/i, che mi hanno fatto sentire accolta ed a casa.  Questo non lo dimentichero’. 
Ho imparato, forse, qui che le relazioni funzionano o non funzionano indipendentemente dal colore della pelle, dall’appartenenza o dalla provenienza. Scattano o non scattano, simpatie, empatie, antipatie non sono per fortuna ancora controllabili da tecnologie o modificazioni. Appartengono ancora  all’alchimia dell’essere umano.
Il  ‘volemose bene’ cioe' volersi bene non e’ a tutti i costi e non succede sempre. Questa e’ una delle grandi lezIoni che mi porto a casa, diventare amici sempre, no non accade sempre e non e’ colpa di nessuno. 
Fare un grande sforzo per una convivenza che definirei  educata, nel  rispetto dell’altro che comunque anche se non amico e li’ in quel momento a condividere tempi e spazi con te. Pare impossibile ma e’ difficilissimo, sistemi , caratteri, culture e parametri diversi creano delle barriere. Superarle, abbatterle e’ difficile, molto difficile.


mercoledì 30 marzo 2011

COMBONI CENTRE a SOGAKOPE

Dopo 2 notti insonni a causa di un forte  mal di gola, ieri mattina mi sono trascinata a SOGAKOPE, una villaggio a circa 120 km da Accra sulla strada che porta in Togo e vicino al delta del lago/fiume Volta.

 Il reparto dentistico

Ambulanza
Ho deciso di fare questo viaggio per visitare ed incontrare il centro Comboni  che inaspettatamente ho scoperto essere una realta’ da oramai 25 anni. Il presidente e' un veronese, pensa un po'...arrivera' il 2 Aprile....mentre io arrivo a Veron ail 2 di Aprile......ma appena rientra ci siamo accordati di incontrarci.
Il centro ospita un ospedale ben attrezzato, scuole tecniche di formazione, una stamperia e offre tutto cio’ che puo’ alle ocmunita’ della zona.
Per avere piu’ notizie dettagliate vi consiglio il loro sito www.combonicentre.it
Ho portato un po’ di vestiti, di cose per bambini e alcuni medicinali. Tutto cio’ che potevo.

Il centro si trova sulla riva del fiume e l’atmosfera e’ cosi’ tranquilla e serena.

Ho incontrato la responsabile e i due medici fissi, ho conosciuto Franco, tecnico radiologo che da 7 mesi sta lavorando come volontario.
Arrivano molti medici specialisti e chirurghi in questo centro, si fermano dalle due alle x settimane una continua rotazione. Arrivano non solo dall’Italia, ma da tutta Europa.
Una giusta occasione per essere orgogliosa della propria bandiera e di essere italiani, va beh........ sono via da tanto....












 Questo e' il fiume Volta


Altre foto del fiume e del centro

venerdì 25 marzo 2011

meno 7 giorni

Manca una settimana, 7 giorni eppoi si parte.
Moltissimo da fare, finire, chiudere, salutare.
E come mi ha suggerito un'amica e' come rientrare dalla luna?
Non lo so, ma vorrei fosse gia' domani. 

domenica 20 marzo 2011

20 Marzo: la mia perdita, il suo anniversario

Oggi e' una data speciale, l'anniversario del mio papa'.
Una perdita che rimane presente e silenziosa, ma sempre li' al mio fianco, per riapparire con tutta la sua potenza e dolore ad ogni anniversario, nonostante gli anni stiano diventanto molti e che tra non molti, circa 3, saranno di piu' gli anni vissuti senza di lui che con lui.

sabato 19 marzo 2011

Le parole.......per cui vale la pena vivere e credere

Sono le parole che ho ricevuto da un amico per l'otto Marzo, la loro forza mi sono di grande aiuto e conforto, come tutte le parole che ho ricevuto in questi mesi e son oparole grandi e belle percio' ho deciso che devon oessere parte di questo diario:

"CIAO GRANDE DORY!
Scusa silenzio, ma settimane molto impegnative!
................................................................. Ti invio invece il mio più affettuoso abbraccio, la mia più incondizionata stima, il sorriso più smagliante, l'abbraccio più fraterno per come sei, tu, Dorella, per come fai quello che fai, per l'impegno, la passione, la forza d'animo che esterni, per i valori che ti hanno plasmata, nei quali credi e che cerchi costantemente di mettere in pratica.
Auguri non per oggi, ma per ogni istante della tua vita, perché il tuo buon esempio possa aiutare a far migliorare il pezzettino di mondo nel quale ti troverai a vivere e gli uomini e le donne con le quali condividerai il cammino, ovunque esso ti porterà."

 Grazie ad un uomo con il cuore e la forza di donna. 

martedì 15 marzo 2011

Un meeting o meglio workshop 'Meet the others'

La settimana scorsa nella conference room degli uffici del Metro Health Directorate di Accra si e' tenuto questo meeting  o meglio workshop che ho chiamato 'Meet the others', sono arrivati quasi tutti, circa 43 persone con le quali ho lavorato negli ultimi due mesi e mezzo.  Ho voluto organizzare questo meeting per dare l'opportunita' a tutti di incontrarsi, parlare, stare insieme, sambiarsi esperienza e professionalita', con l'obiettivo di creare una sorta di network fra di loro per aiutarsi reciprocamente, creare un flusso circolare dove le idee, le esperienze possano circolare tra le varie funzioni ospedaliere.

The facilitator

Alcuni dei partecipanti
E' stata un'esperienza impegnativa ma molto positiva per me, grazie anche al contributo del direttore generale che ha partecipato e mi ha aiutato a condurre l'incontro che e' durato circa 5 ore, non poche. Non mi aspettavo una partecipazione cosi' massiva e la soddisfazione piu' grande e' stata quella che tutti vogliono ritrovarsi ogni 6 mesi, perche' si sono resi conto di quanto puo' essere utile e costruttivo avere uno spazio per parlare e confrontarsi sulle mille difficolta' che il loro lavoro quotidiano comporta.
Il direttore generale
Spero veramente che questo abbia dato la possibilita' a tutti di riflettere e di pensare ad un modo diverso di lavorare. 

Non risolve certo....but it is better than nothing.

un gioco di parole...geniale




Questa pubblicita' si trova appesa ad muro di una strada dove passo spesso. Nonostante l'argomento poco allegro , mi ha fatto proprio ridere e la trovo geniale 


domenica 13 marzo 2011

WEDDING'S BAND

Aggiungi didascalia
La Band di un wedding party nel hotel dove risiedo, durante una domenica pomeriggio.

GALLINA IN FUGA

A 7 ore di pullman e taxi da Accra sulla costa e vicino al confine con la Costa d'Avorio si trova questa spiaggia ed il piccolo resort dove ho passato qualche giorno.
L'hotel e' ovviamente molto romantico, stile coppiette in fuga, ma anche per una gallina in fuga va benissimo lo stesso, anzi direi che mi sono sentita finalmente in perfetta solitudine e ci voleva proprio.
Non capita spesso di sentirsi cosi' bene ed in piena armonia, una sensazione che dura pochi istanti ma sono bellissimi.





Le costruzioni sono piccoli bungalow sulla spiaggia.
A parte stile coppiette in fuga, il sabato sera il resort si e' riempito di famiglie indiane con piccoli "mostri" che hanno rovinato l'atmosfera magica del posto......sto proprio invecchiando...gallina in fuga e pure acida.



Sorpresa delle sorprese pure un piccolo bambi e' arrivato sulla spiaggia, ho poi saputo che fa parte del piccolo zoo del resort.













Quando si pensa ad una situazione intricata beh guardate un po' questo grande albero che vive anzi non so come fa a sopravvivere...la forza della natura..........





Anzi gli alberi sono due talmente intrecciati tra di loro che sono in questo modo possono sopravvivere

Dedico questa foto alle relazioni, tutte, che anche se a volte ci appaiono talmente intrecciate ed intricate da non capire niente, o sentirci a volte soffocare dentro le stesse, ci endiamo conto che solo in questo modo possono sopravvivere, se tenti di sciogliere i nodi e gli intrecci muoiono.

lunedì 7 marzo 2011

Otto Marzo 2011


Dedico questo giorno a tutte le donne del Ghana, a tutte le donne che ogni giorno  con fatica e sudore trasportano sulle loro teste i pesi della vita quotidiana e sulla loro schiena i bambini che fanno nascere e che nutrono, bambini che addentano i loro seni ,insaziabili. Alle donne anziane che sono oramai prosciugate da tutti queste fatiche ma che ancora sanno regalarti un sorriso sincero.
E ancora....
Dedico questo otto marzo a tutte le mie amiche.... a quelle che mi hanno tenuto per mano in questi mesi  con affetto ed a quelle amiche a cui la mia mano e’ sfuggita...ma pronte ad accoglierla di nuovo al mio rientro.
Dedico questo otto marzo a Roberta,  una amica speciale,  senza la sua disponibililita’ all’ascolto e le sue lunghe chiacchierate nonche' suggerimenti che mi hanno sostenuta  e confortata e mi hanno aiutato a superare dei momenti neri e difficili.
Dedico questo otto marzo alla mia mamma e ad una mamma a me molto cara, che sta soffrendo dannatamente in questo periodo  per la perdita di suo figlio.
Grazie a tutte.

martedì 1 marzo 2011

Primo di Marzo

Oggi e’ il primo di Marzo, so che non vuo dire molto per molti, ma per me e’ un giorno speciale.
Mancano esattamente 31 giorni , un mese, eppoi si torna a casa. Sensazioni  forti, brividi e gioia.

FRANCIS : il mio eroe

La notte tra sabato e domenica, mentre a letto stavo leggendo,  un flash  e’ apparso nella mia mente, una domanda...dove e’ il cellulare? Sono schizzata fuori  dal letto e mi sono  messa a cercarlo. Niente, ho provato a chiamare  con il cellulare della collega, niente... niente . Perso!! Come perso?  Si’ perso. Ho ripensato a dove ero stata nel pomeriggio prima di tornare a casa ma era troppo tardi per chiamare. Ho passato una notte terribile,  troppo avvilita per dormire. Domenica mattina sono tornata dove mi ero fermata , ma niente, ero gia’ pronta ad andare a comperare un nuovo telefono, ho riprovato a chiamare il mio numero per un'ultima volta ed ecco.....qualcuno risponde , una voce maschile. Ho passato il telefono al manager del locale che gentilmente si era offerto di aiutarmi.  Era il tassista che  mi aveva accompagnata  a casa ieri sera. Il tassista, Francis, un ragazzo giovane, aveva trovato il cellulare e si e’ offerto di venire fino a dove mi trovavo per riportarmi il cellulare, dopo un’ora e’ arrivato e non sapevo piu’ come dirgli grazie. Ecco un bell’esempio di come questo popolo ti accoglie. Anche se sembra  che la cosa abbia comunque dell’incredibile, perche’ non e’ nella loro cultura riportare normalmente gli oggetti trovati. Sono stata fortunata molto fortunata.
 Grazie Francis.

sabato 26 febbraio 2011

Vivi e lascia vivere.............?

Riflettendo sulle parole di un’amica mi sono domandata se il classico “vivi e lascia vivere” non sia diventato oggi un modo comodo e facile per non occuparsi di niente e non farsi carico di nessuno.
Farsi carico di qualcosa e di qualcuno, take care.
Altre belle parole: "non e’ importante il quando, ma e’ piu’ importante il come. Non importa la quantita’ ma la qualita’''. Inizio a pensare che siano  tutte scuse che abbiamo inventato per nasconderci dietro ad un qualunquismo che oramai sembra abbastanza evidente a tutti mi pare. Vorrei allora chiedere io qui cosa ci sto a fare? Cosa ci stanno a fare tutte le  migliaia di persone che nel mondo hanno mollato comodita’ e sicurezza per cercare magari di mettere "il quanto" magari insieme "al come"?
Qui il “vivi e lascia vivere” puo' diventare facilmente  “ vivi e lascia morire”  Dovrei allora pensare che la quantita’ di bambini che muoio di malaria, pneumonia, etc etc e la quantita’ di persone che non hanno cibo sono parte di un vivi e lascia vivere, che e’ meglio salvarne uno bene che salvarne tanti sufficientemente?
Farsi carico, prendersi cura e' molto molto faticoso, ma per favore proviamoci.  Non molliamoci.

TANTI AUGURI.......... HAPPY BIRTHDAY....TEDDY BEAR!!!!

Oggi e' il compleanno di un amico speciale, percio'  ti mando la foto di quest amega torta e tanti auguri mio caro Teddy Bear.
Non te la prendere con me, il nostro comune amico ha deciso quale era il nickname piu' appropriato da usare.

Va beh la torta e' nuziale ma sempre torta e'.

Un omaggio floreale 
 .

venerdì 25 febbraio 2011

Extraterrestre o pazza?

Sono giorni caotici cerco di fare quanto possibile ma il tempo e’ poco, troppo poco.
Ma piu’ avado avanti e piu’ entro dentro  alle cose e parlo con le persone piu’ mi rendo conto che la mia voce, le mie parole escono e sembrano cadere in mezzo alla montagna di rifiuti che ho fotografato vicino a casa, eccovi le foto:



E la frustrazione aumenta ed il senso di cosa ci faccio qui, cosa sto dicendo aumenta.
Ieri ho parlato con un ragazzo giovane, che lavora in uno degli ospedali, sembra in gamba, gli ho proprio chiesto, ma quello che dico e’ comprensibile, e’ sensato oppure vi sembro un ET o una pazza? Mi ha sorriso e mi ha detto “no, hai ragione, ma sai e’ il nostro attegiamento. Ma e’ un atteggiamento che deve cambiare”.

Mi  sembra di dire le cose piu’ semplici del mondo, tipo ad esempio controllare le scorte, tipo se vai dal lattaio a comperare il latte devi prima sapere quanti litri ne hai in casa, se non vuoi buttare tutto nel cassonetto. Se devi preparare un budget di acquisto fdovrai pur sapere quanti litri di latte hai gia' in casa per evitare che ne comperi troppo eppoi ti scadono... Mi sembra semplice, ma invece non lo e’.  Sto  perdendo la pazienza, mi arrabbio anche perche’ mentre parlo e mi sforzo di usare le parole semplici e semplici esempi per farmi capire, rispondono al telefono, di solito uno dei tre cellulari che normalmente usano . Oppure iniziano a parlare con qualcuno che e’ entrato nell’ufficio oppure si alzano e se ne vanno per un po’, altri si mettono a mangiare, qualcuno accende la radio.
Questa mattina ad un certo punto, presa dallo sconforto ed esasperazione,  ho attaccato un post-it grande sulla porta dell’ufficio dove ero, con scritto “please do not disturb.”
Comunque la cosa divertente di questa mattina nel viavai generale nell'ufficio dove ero, e' entrato un indiano, rappresentante di un azienda farmaceutica indiana, indiani e cinesi qui fanno soldi a palate, chissa’ perche’ l’Europa sta a guardare. Questa e’ una bella domanda.
Ci siamo messi a parlare  del suo paese e di come si trova qui etc etc, ad un certo punto gli ho chiesto quale ristorante indiano mi consigliava qui ad Accra ed eccolo la’ subito ad invitarmi ed insistere per portarmi fuori a cena, non mi mollava piu’. Situazione buffissima, divertente, lui con il suo inglese con spiccato  accento indiano ed io con il mio pessimo inglese, mi ha persino chiesto se ero ucraina o russa, e non aggiungo altro. Il mio inglese e’ decisamente peggiorato da quando sono qui.
Quando gli ho risposto che ero italiana apriti cielo, ha cominciato a lodare i meraviglosi rapporti tra i due paesi a lodare la loro ex primo ministro italiano etc etc. Alla fine sono riuscita ad avere in nomi di due ristoranti indiani. Un a piccola pausa, poi ho ripreso a spiegare, parlare,  dimostrare con i fatti. Alla fine mi dicono che hanno capito......ma quanta fatica...

lunedì 21 febbraio 2011

Antonio Gramsci - Indifferenti -" La città futura", numero unico pubblicato nel febbraio del 1917

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.  città futura, numero unico pubblicato nel febbraio del 1917
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
11 febbraio 1917 - La citta' futura - Antonio Gramsci

venerdì 18 febbraio 2011

All that famous

Solo una piccola nota frivola, pare siamo finite in televisione. Ci hanno visto durante il notiziario di un canale naizonale della tv ghanese. Ci hanno ripreso durante la conferenza stampa di presentazione dei progetti della nostra ong di due settimane fa. L'ho saputo mentre ero al lavoro in ospedale e le persone con le quali lavoravo mi hanno detto che ci hanno visto in tv. Eravamoreduci da l'ennesimo lavoraccio in  magazzino immagino il nostro splendore.  Uahoooooo, allora quando si inizia con gli autografi?

Benigni e dintorni

Ieri sera dopo aver ucciso uno scarafaggio veramente grande, nelle ultime settimane e’ una vera lotta, ho acceso la televisione ed sono riuscita a vedere e soprattutto ascoltare  il monologo di Benigni sull’unita’ di Italia e l’inno di Mameli. Per fortuna che esistono ancora persone come lui che ti fanno sentire orgogliosa di essere italiana. Quando poi ha cantato l’inno  mi sono un po’ commossa. Essere lontani ti rende forse piu’ sensibile alle cose di casa.
La notizia piu’ interessante della settimana l’ho letta sul quotidiano che compero spesso, anzi tutti i giorni oramai. E’ un giornale nazionale, ma zeppo di annunci pubbliccitari, funerali, etc etc. Ogni tanto tra una annunncio e l’altro ci sono degli articoli interessanti.
L’altro ieri ad esempio il titolo in prima pagina riportava a caratteri cubitali “New Minimum wage out”
Sono andata a leggere cosa mai  fosse e l’articolo annuncia che finalmente le parti si sono accordate per aumentare il salario minimo che tutti i datori di lavoro in Ghana dovranno pagare ai propri dipendenti. Sempre l’articolo riportava che l’aumento considerevole si aggira introno al 20%. Quindi riportava la nuova cifra,  e qui viene la parte bella, il minimo che un datore di lavoro deve garantire per un giorno di lavoro e’ ora di 3,73 ghana cedi. ...meno di 2 euro al giorno.
Ho dovuto leggere il trafiletto ben 3 volte per essere sicura di non aver capito o letto male, l’unica possibilita’ e‘un errore di stampa. Pero’ non credo purtroppo.
Ho iniziato a pensare come si possa vivere anzi sopravvivere con meno di due euro al giorno. Se questo e’ il tetto minimo fissato vuol dire che e' fattibile......?
Accra ad esempio e’ una citta’ che io trovo molto cara per gli standard di vita. Ho pensato che se vivi nei villaggi ok costa meno, ma le opportunita’ di lavoro sono solo nelle citta’ purtroppo anche qui e’ iniziato il triste fenomeno di abbandono dalle campagne e  migrazione verso le citta’ per cercare di migliorare le proprie condizioni con il risultato pero’ che si vanno formando slums sempre piu’ grandi e sempre piu’ disumani.
Le condizioni igieniche, la disponibilita’ di acqua potabile, presenza di latrine, lo smaltimento dei rifiuti sono o meglio dovrebbero essere imperativi per una decente convivenza.
Per non farsi mancare nulla, e’ iniziata un‘emergenza colera che viene costantemente monitorata ma che se esplode sara’ impossibile gestire.
Eppoi c’e’ questa bellissima spiaggia davanti a me, tenuta  in condizioni penose, cumuli di rifiuti ovunque, latrine a cileo aperto che arrivano sulla spiaggia, un odore nauseabondo di urina e marcio. Una vera tristezza, quando cammino mi domando perche’.  Ma sono  tanti e forse troppi i i perche’  che ronzano nella mia testa e rimangono senza risposta. Buona giornata e buona unita’ d’Italia.

domenica 13 febbraio 2011

Domenica ....non per tutti

Oggi e’ una giornata molto calda, non ho smesso di sudare da quando mi sono alzata.
L’oceano e’ molto bello e la spiaggia e’ piena di gente che corre, passeggia e molti fanno il bagno.
Questa mattina  proprio sotto la casa, una lunga fila di donne,  alcune portando sulla schiena i loro piccoli,  erano impegnate a trasportare sulla testa in grandi contenitori la terra ed il fango che venivano tolti  per preparare una buca.







 Alcune di loro invece trasportavano l’acqua da una cisterna alla buca.






 Alcuni piccoli venivano adagiati sopra un pezzo di stoffa proprio qui sotto la terrazza, all'ombra di un albero, bellissimi.     











Ad un certo punto ho deciso di scendere e di portare loro un po’ dei vestitini che i miei amici mi hanno portato. Ho chiesto prima il permesso al "capo" o responsabile lavori (?), mi sono seduta  per terra sotto l’albero e tutte le mamme  si sono radunate intorno a me. Una alla volta, insieme,  abbiamo cercato e trovato l’indumento piu’ adatto e della taglia giusta per i loro piccoli. Alcuni piccolini non volevano avvicinarsi e si mettevano a piangere,  si spaventano quando vedono un obruni, viso pallido. Ho trovato e consegnato  magliette, pantaloncini, calze, tutine tutto cio’ che potesse essere adatto.  Alcune di loro hanno potuto scegliere l’indumento che gli piaceva di piu’. Alla fine le ultime hanno dovuto un po’ adattarsi e prendere cio’ che era rimasto. C'erano parecchie cose, devo dire che i miei amici hanno fatto un bel lavoro e sono molto riconoscente alle mamme che hanno donato questi indumenti e mi hanno permesso di  poterli a mia volta utilizzare. Erano tutti molto belli ed in condizioni perfette, alcuni oserei dire nuovi.
 Sono rimasti solo alcuni pantaloni e maglie per quelli un po’ piu’ grandi che non avro’ comunque difficolta’ a distribuire.
Non so bene quanto prendono le donne per fare questo lavoro di facchinaggio, temo proprio poco.  Sono tantissime che fanno questo lavoro, trasportano sulle loro teste ogni tipo di peso. E sono ovunque, alle stazioni degli autobus o ovunque ci sia la possibilita’ di poter guadagnare qualche soldo.  Sono semrpe sulla strada e sotto il sole, alcune vendon acqua, frutta, verdura, tutto cio’ che e’ possibile.
Trasportano di tutto, molte hanno i loro piccoli sulla schiena, a volte sono anche molto incinte e nonostante la fatica ed il caldo  continuano,  rimangono a lavorare, si sfiancano di fatica per raccimolare qualche soldo.
La loro forza, ma anche la loro fatica rappresentano per me la grande forza e la grande fatica di questa Africa. Le donne sono la forza e la fatica dell'Africa.