venerdì 15 aprile 2011

Oggi ....un altro ospedale

Oggi…… un altro ospedale.
Ho passato tutto il giorno al pronto soccorso dell’ospedale della mia città, mio fratello non sta bene e quindi dopo una serie di concitate situazioni ho deciso di portarlo seguendo anche il consiglio dei medici di portarlo in ospedale al rponto soccorso.
Nelle ore che sono rimasta con lui ad attendere, ho ripensato e rivisto tutti gli ospedali dove ho passato gli ultimi 6 mesi, e inevitabilmente il mio pensiero era là.
Oggi ero una paziente e non ero una consulente ma il punto di osservazione non è poi molto diverso. I locali sono più puliti, la temperatura è più sopportabile, gli armadietti dove vengono tenuti i farmaci e tutti i materiali di consumo ( guanti e tc etc) sono in ottime condizioni ed in ordine, ma l’attesa estenuante ed il senso di fatica e frustrazione sui visi sofferenti dei pazienti e dei loro familiari è proprio la stessa.
Ripensavo ai visi stanchi e sofferenti degli ospedali dove ho trascorso i miei ultimi 6 mesi e sono gli stessi che ho visto oggi qui.
Ed è molto triste pensare che qui a Verona, in una città dove una volta questo ospedale era un centro di eccellenza e dove ora vedo solo pochi medici e infermieri stanchi e stressati per la grande quantità di lavoro che devono gestire.
Un ospedale che accoglieva in passato circa 1200 persone ed oggi non so nemmeno se riesce a gestirne la metà, nono stante ci siano molte piu’ richieste di 30 anni fa, ci sono reparti vuoti, e non perche’ non perfettamente funzionanti, ma perché non ci sono risorse sufficienti  per poterli far funzionare.
Poi alla fine di questa lunga giornata trascorsa al pronto soccorso mi sono recata nell’altro ospedale della citta’ dove hanno appena inaugurato un nuovo polo, un nuovo edificio, cercavo uno specialista che non ho trovato perche’ ormai era troppo tardi. Sono rimasta impressionata dall’imponenza della hall e dall’opulenza che trasmette, e la tristezza cresceva dentro di me. Perche’ sprecare tutti questi soldi per costruire una cattedrale cosi’ sfarzosa quando poi non si hanno i soldi necessari per assumere e pagare stipendi a medici ed infermieri  che possano rendere l’assitenza al malato non umiliante, ma un diritto di  uno stato sociale che questo paese aveva costruito negli anni almeno in alcune regioni e che oggi stanno smantellando? 
La mia non è ancora rabbia ma è tristezza. La rabbia per il momento l’ho lasciata  tutta in Africa.

mercoledì 13 aprile 2011

Domenica 10 Aprile

E’ passata una settimana la mia prima settimana a casa, ed è stata una festa continua ritrovare lepersone più care, rivedere la mia città, i miei luoghi, le mie faccie.
Il clima è mite e primaverile le colline sono tutte fiorite  e le giornate piene di sole, ma luminose e fresche.
Oggi ho passato una giornata bellissima sul lago di Garda circondata da tanti amici carissimi che mi hanno accolta e abbracciata.
Quanto affetto, sono ancora cosi’ piena di gioio e di amore che mi manca il fiato.
Ci sono molte cose da fare e sistemare, valanghe di lavatrici e cose da stirare,  ma cerco di prendermela con calma e di assaporare tutto l’affetto e la gioa che sento intorno a me.
Sono andata in ufficio a riabbracciare tutti i colleghi e le colleghe e quante novità e cambiamenti ma sono sicura che starò bene.
Non riesco a descriverla, ma ogni giorno e’ una continua emozione.
Ci vorrà del tempo per rivedere tutti  e questo momento magico non finirà tanto in fretta.

domenica 10 aprile 2011

IL RITORNO …LA FELICITA’

 Sono arrivata a Verona, atterrata puntuale, appena ho messo il piede giu’ dalle scalette ed ho camminato verso il pullman che mi portava all’interno dell’aereoporto le lacrime hanno inziato a scendere. Sono arrivata ed ho atteso le valigie e le lacrime e l’emozione saliva, ho raccolto le valigie e mi sono diretta verso l’uscita le porte si sono aperte ed ho visto tutte le mie facce, le faccie dei miei affetti , mamma, fratello, amiche ed amici, colleghe e colleghi tutti erano lì ad aspettarmi .
abbracci


Come un fiume in piena  non riuscivo a smettere e tutto l’affetto e la gioia mi ha travolto e i baci e gli abbracci non finivano.
Un’emozione che ancora oggi a distanza di una settima è difficle da contenere.
Sono venuti tutti ad accogliermi con fiori e regali, la mia gioia ed emozione è ancora piena.

parte del comitato di accoglienza
E’ persino arrivato il mio capo!
Dopo un pò è arrivato anche il mio amcio Paolo, che pur impegnato sul lavoro è riuscito a staccare per il tempo di venire a salutarmi.
Sfinita ma felice, felice di essere a casa. La strada verso casa, la mia città, la giornata piena di sole, primaverile, limpida. Grazie grazie a tutti per avermi accolto così ed un grazie speciale  alla fotografa!

venerdì 1 aprile 2011

MANCA POCO

Sono in aereoporto in un internet cafe', ebbene si' tra due ore si parte ed inizio il rientro a casa.
Non vedo l'ora, certo mi spiace per alcune persone belle che ho incontrato qui. Non sono ancora in condizioni di capire tutto e mi sembra impossibile di essere di ritorno.
Appena arrivo a Roma, cerco un bar e mi faccio un cappuccino e briosce o forse due o forse tre, chissa'. Poi staro' malissimo? Pazienza.
Ci vediamo presto Verona..........

la cena dei saluti con i colleghi di Accra

Purtroppo le foto non sono un granche' ma la cena e' stata molto bella e molto affettuosa.



e pure un regalo 

ultimi saluti e ultime commissioni

Ultima giornata, ultimi saluti, ultimi acquisti.

La mia brava sarta. Mi ha preparato pantaloni e vestito.
Una persona dolcissima












Con Eric, the best

La mia collega ed amica, la migliore che potessi trovare

Collega ed amica carisisma il mio angelo custode 2




Il mio dolce angelo di Kumasi

ultima notte

Sto guardando ed ascoltando l’oceano di fronte a me.  Il rumore delle onde continuo mi ha fatto compagnia durante questi ltimi mesi. Cerco di farne tesoro e di chiuderlo dentro di me perche’ possa continuare a farmi compagnia. Questa casa e' sicuramente e' una delle piu' belle location che potessi avere.
La spiaggia difronte a casa

TRENTUNO MARZO

Che dire di questa giornata? Purtroppo una giornata persa, mi sono alzata tardi, non mi reggevo,  ho passato un’altra brutta notte e questa mattina non riuscivo ad alzarmi, mi sento in apnea, respiro a fatica,  ma sembra che il peggio sia passato.
Quindi tutto il mio bel programma di oggi e’ saltato. Sto solo cercando di trovare le forze per andare alla DHL a spedire il mio scatolone di libri, dizionari etc, etc.
La mia ultima settimana in Ghana e’ stata proprio un disastro, purtroppo,  questo stato di malessere generale mi ha messo fuori uso.
Da un paio di giorni  c’e’ un piccolo andirivieni di persone che portano dei doni, dei regali per ringraziarci. Vegono dagli ospedali dove abbiamo lavorato, ci portano un segno di affetto e gratitudine. E’ commovente. 
Leggendo la versione finale del report e tutti gli allegati che abbiamo inserito  mi sembra che alla fine anche qui ad Acra siamo riuscite a fare un lavoro discreto. Spero tanto che qui, con tutti i file excels che ho preparato e distribuito rimanga qualcosa. Me lo auguro di cuore.
Cosa provo? Non lo so.  Sono travolta, overwhelmed , si in inglese rende meglio. Sono contenta idi tornare a casa, ma nello stesso mi rendo conto che una parte di me rimarra’ qui, nonostante tutte le difficolta’ e fatiche. Questi ultimi mesi poi qui ad Accra mi hanno  permesso di conoscere ed  allacciare delle amicizie con alcuni colleghe/i, che mi hanno fatto sentire accolta ed a casa.  Questo non lo dimentichero’. 
Ho imparato, forse, qui che le relazioni funzionano o non funzionano indipendentemente dal colore della pelle, dall’appartenenza o dalla provenienza. Scattano o non scattano, simpatie, empatie, antipatie non sono per fortuna ancora controllabili da tecnologie o modificazioni. Appartengono ancora  all’alchimia dell’essere umano.
Il  ‘volemose bene’ cioe' volersi bene non e’ a tutti i costi e non succede sempre. Questa e’ una delle grandi lezIoni che mi porto a casa, diventare amici sempre, no non accade sempre e non e’ colpa di nessuno. 
Fare un grande sforzo per una convivenza che definirei  educata, nel  rispetto dell’altro che comunque anche se non amico e li’ in quel momento a condividere tempi e spazi con te. Pare impossibile ma e’ difficilissimo, sistemi , caratteri, culture e parametri diversi creano delle barriere. Superarle, abbatterle e’ difficile, molto difficile.